Bilancio idrico e del carbonio in vigneto e sua resilienza
Conversazioni sulla Viticoltura Italiana con Giovanni Bigot - Un podcast de 4Grapes

I vitigni coltivati nelle diverse aree viticole che si sono adattati bene ad un certo terroir, in quest’annata 2022 hanno comunque manifestato qualche stato di sofferenza (stress idrico e termico legati al cambiamento climatico). Come abbiamo visto nelle precedenti dirette possiamo e riusciamo a contrastare gli eventi climatici con particolari interventi agronomici (ad esempio, mantenere l’acidità delle uve attraverso tecniche di concimazione azotata e di irrigazione mirata. Si possono conservare gli aromi con interventi di defogliazione ad hoc, o sopperire a periodi prolungati di stress idrico con scelte più oculate e innovative del portinnesto). Anche la gestione del suolo è fondamentale per conservarne e migliorarne le proprietà dinamiche come il drenaggio, anche a fronte di piogge concentrate o, all’opposto, la capacità di accumulo per superare periodi siccitosi valorizzando la microbiologia del suolo che può aiutare la vite nei periodi di crisi. Nelle nuove piantagioni ci aiuteranno i nuovi portinnesti e vitigni resistenti, ma in un prossimo futuro sarà la terapia genica, attraverso le TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita se verranno autorizzate dall’UE), a permettere il silenziamento o potenziamento di alcune caratteristiche presenti nei diversi vitigni, rendendoli più adattabili agli eventi estremi. In questo episodio affronteremo tutte queste affascinanti tematiche con il prof. Andrea Pitacco docente di Viticoltura, afferente al DAFNAE - Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente dell’Università degli Studi di Padova, tra i maggiori esperti di fisiologia della vite a livello mondiale, cercheremo di capire quanta CO2 assorbe il vigneto e come il ceppo gestisce la risorsa idrica (bilancio idrico e del carbonio). Secondo Andrea Pitacco, capire quanto carbonio può assimilare la vite è strategico per aumentare la resilienza al cambiamento climatico e bisogna premiare ogni atteggiamento virtuoso. Ecco alcune domande che intendo porre all’illustre relatore e collega: quali sono gli elementi di base della fisiologia della vite che influiscono sui rapporti fra acqua ed elementi nutrivi? qual è il ruolo dell’acqua e della CO2 sull’attività vegeto produttiva e sulla maturazione dell’uva destinata alla produzione di vino? in che modo il carbonio assimilato dalla vite è strategico per aumentare la resilienza al cambiamento climatico? quali sono le relazioni tra fasi fenologiche della pianta ed eccessi/carenze idriche? ci può indicare il corretto utilizzo dei modelli di gestione dell’irrigazione oggi disponibili? si parla sempre più spesso di irrigazione a deficit, che cosa significa? in riferimento ai rapporti acqua ed elementi minerali, quali strategie irrigue sono compatibili con le esigenze di sostenibilità, qualità delle uve e obiettivi enologici? come gestire il diverso fabbisogno per la produzione di uva per base spumante, per vini rosati, vini da invecchiamento, …?